ATS – ASSL CARBONIA PROCEDURA PREVENZIONE ATTI DI VIOLENZA A DANNO DEGLI OPERATORI
Dopo gli ennesimi inaccettabili casi di violenza a danno di infermieri, pubblichiamo la procedura vigente per il Presidio Sanitario di Carbonia dal 18 Ottobre 2017. Per il pregresso non è dato sapere. Approfondiremo, ne hanno diritto i cittadini e gli iscritti all’Albo.
Indice
- Introduzione
- Scopo
- Campo di applicazione
- Definizioni
- Strategie di prevenzione
- Come gestire gli effetti della violenza
- Strategie comportamentali da attuare con il paziente agitato
- Procedure da attuare in caso di aggressione fisica
- Modalità di segnalazione dell’atto di violenza
- Allegato Scheda di segnalazione dell’atto di violenza
- Introduzione
La violenza nel posto di lavoro come “ogni aggressione fisica, comportamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel posto di lavoro”. Gli atti di violenza consistono nella maggior parte dei casi in eventi con esito non mortale, ossia aggressione o tentativo di aggressione, fisica o verbale, quale quella realizzata con l’uso di linguaggio offensivo. I medici, gli infermieri e gli operatori sociosanitari sono a rischio più alto di atti di violenza in quanto sono a contatto diretto con il paziente e devono gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività sia da parte del paziente stesso che dei familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo. Episodi di violenza contro operatori sanitari sono considerati eventi sentinella in quanto segnali della presenza nell’ambiente di lavoro di situazioni di rischio o di vulnerabilità che richiedono l’adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori.
La programmazione e implementazione di misure (strutturali e organizzative) che consentano la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza contro gli operatori sanitari si realizza a partire dall’acquisizione di conoscenze e competenze da parte degli operatori per valutare, prevenire e gestire tali eventi. Il comportamento violento avviene spesso secondo una progressione che, partendo dall’uso di espressioni verbali aggressive, può arrivare fino a gesti estremi quali l’omicidio. La conoscenza di tale progressione può consentire al personale di comprendere quanto accade e interrompere il corso degli eventi. Il pericolo di atti di violenza nei confronti degli operatori varia da struttura a struttura, dipendendo da tipologia di utenza, di servizi erogati, ubicazione, dimensione. A questo proposito possiamo considerare tre aree di interesse per identificare i fattori di rischio per i comportamenti violenti nei servizi sanitari: 1. Fattori specifici (caratteristiche individuali) del paziente e dell’operatore 2. Fattori di contesto (caratteristiche dell’ambiente lavorativo) 3. Fattori strutturali (caratteristiche dell’organizzazione)
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