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CORTESE ATTENZIONE GIORNALISTA ANDREA SECHI, VIDEOLINA

CORTESE ATTENZIONE GIORNALISTA ANDREA SECHI, VIDEOLINA

Carbonia Iglesias 13 marzo 2020 prot. 231

Cortese Attenzione Andrea Sechi, Videolina

Gentile giornalista, in un momento come l’attuale dove la corretta informazione può fare la differenza, può arginare la mole di notizie infondate e prive di validazione scientifica, può fungere da raccordo sociale in quanto punto di riferimento per i cittadini, voglia cogliere i nostri ringraziamenti per l’importante lavoro e professione che svolgete.

 Nel merito della trasmissione che si accinge a condurre stasera con l’Assessore alla Sanità sull’infezione CoViD 19, ci permettiamo alcune brevissime considerazioni.

 La professione infermieristica sta sostenendo il Servizio Sanitario Nazionale e Regionale senza risparmiarsi energie, risorse, disponibilità, competenze.

E’ il momento che l’Assessore valuti che la Task Force regionale per la realizzazione di misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da CoViD 19 non può restare priva, come a noi risulta, di un componente il nostro ruolo, per tutto quanto è del tutto evidente a chiunque osservi da fuori il nostro agire e in ogni circostanza vi sia un gesto professionale infermieristico da esperire nei confronti di chi ha bisogno.

In questa imminente fase due, una rete più strutturata tra rappresentanze istituzionali e comunità civiche può contribuire a veicolare la serie di informazioni adeguate e responsabilizzare tutti allo sviluppo di un’azione condivisa, della quale gli Ordini Professionali si fanno garanti ma che necessitano di interlocuzioni dirette e non solo per il tramite agenzie e comunicati stampa o per sentito dire: non abbia timore l’Assessore di mettere alla prova l’Ordinistica per quanto di propria competenza.

Soprattutto adesso che ogni infermiere si prende cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro e su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, riteniamo inaccettabile che da parte di alcuni “professionisti della salute” possano registrarsi esempi dequalificanti l’impegno verso la salute pubblica della stragrande maggioranza del sistema sanità: rispetto a documentati incauti comportamenti è essenziale che l’Assessorato richiami al rispetto del prossimo anche dipendenti delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere ad osservare procedure, regolamenti, ordinanze, decreti presidenziali e ministeriali. Ed in caso di violazioni di intervenire con risolutezza: nessuno ha il diritto di disporre dell’integrità sanitaria degli altri.

E’ necessario che i Direttori di Area curino la comunicazione ed il filo diretto con la popolazione: troppa distanza, troppo ingiustificato silenzio rispetto all’esigenza di rassicurare ed essere rassicuranti sulle cose da fare come;

La cittadinanza si sta accorgendo OGGI del prezioso ruolo e della funzione degli infermieri. Ma IERI? Ringraziamo per le esortazioni e i complimenti, ma il nostro è lo stesso ruolo e la medesima funzione esercitata tutti gli altri giorni e che sarà garantita anche DOMANI. Passata l’emergenza, saremo sempre qui a dare il massimo in qualsiasi situazione: non dimenticatevene più o non ricordatevene solo adesso.

Potevamo fare di più e potevamo fare meglio? Indubbiamente, ma potevamo anche non caricarci sulle spalle le inefficienze, la disorganizzazione e i disservizi complessivi anche della sicurezza sul lavoro che fisiologicamente si registrano (e invece non dovrebbero) e che subiamo assieme ai cittadini, ma verso le quali criticità cerchiamo invece di porre soluzioni e non solo valutazioni pretestuose e pubblicistiche;

I contingenti di personale e le dotazioni organiche devo essere rivisitati, adeguati e sostenuti con importanti accessori economici anche per mezzo di accordi sindacali, ad iniziare dall’estensione delle indennità di malattie infettive, evidentemente non più circoscrivibile. Finita l’emergenza, non cesseranno le problematiche correlate all’assenza di personale in numero e funzione sostenibili.

Non è il momento di recriminare, accusare, osteggiare, ostacolare. E’ il momento della cooperazione, del rispetto reciproco, del buon senso e del remare in un’unica direzione: ridurre il contagio e assistere al meglio ed in sicurezza chi è infettato.

Gli infermieri stanno dimostrando coi fatti di esserci. Adesso.

Il Presidente Graziano Lebiu

OPI 231 videolina