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LA DURA PRESA DI POSIZIONE FNOMCEO SUL DDL LORENZIN

LA DURA PRESA DI POSIZIONE FNOMCEO SUL DDL LORENZIN

La dura presa di posizione della FNOMCEO contro il DDL Lorenzin apre scenari nuovi ed imprevisti. Una scelta muscolare che cerca di nascondere le già evidenti debolezze del sistema medico ormai decentrato rispetto ai desiderata e privo del dominio culturale dei tempi andati, e che con qualche guizzo scomposto tenta prima di tutto di salvare la faccia e se stesso, e solo poi il servizio sanitario nazionale. E’ un messaggio comunque forte e che vale la pena di seguire negli sviluppi e nelle reazioni, soprattutto nelle aule istituzionali ed ordinistiche.  La convocazione “straordinaria ed urgente” del loro Consiglio Nazionale riporta comunque  alla ribalta il giusto alveo per il momento decisionale e di valenza politica che ne può scaturire, anche a colpi di maggioranza interna se necessario, senza passare per alchimie traverse, senza assegnare ad improbabili tavoli tecnici competenze che non hanno, cercando di conquistare il diritto della prossima mossa scompaginando le carte altrui, senza tergiversare rispetto ad una esigenza: riprendersi la scena uscendo dal cono d’ombra di quattro anni di DDL, smarcarsi dai fiumi di parole spese a decantarne le lodi, riformare l’ordinistica, dare gambe, autonomia e autorevolezza alla rappresentanza scientifica delle professioni sanitarie in ottemperanza alla LegGelli 24/2017. (ndr)

FNOMCEO 4 OTTOBRE 2017: «A chi giova imbarcare nel testo del ddl Lorenzin osteopati, chiropratici e poi magari massofisioterapisti nel novero delle professioni sanitarie ordinate e regolamentate? Di certo non ai cittadini, di sicuro non alla sanità del Paese. Prima si fanno le professioni e poi le regole per i titoli. Un percorso assurdo e paradossale. E poi, perché decidere di farlo adesso, quando la nuova normativa sul rischio clinico (legge Gelli 24/2017) è ancora in fase di completamento? Si crea caos e disorientamento».

 «Usciamo dai tavoli istituzionale per dare un segnale alla politica, visto che il ddl Lorenzin tra pochi giorni sarà votato dall’aula della Camera. L’articolo 3-bis è un regalo a lobby, ad amici degli amici che per noi è un grave vulnus della politica all’autonomia e alla responsabilità degli ordini professionali, che dopo 70 anni di immobilismo hanno bisogno di riforme e tutele rinnovate e non di forzature che rischiano di creare scompensi nel Ssn e disorientamento nei pazienti»
«Noi medici non ci arrocchiamo su posizioni ormai fuori dalla storia, ma chiediamo il rispetto delle regole sulla formazione, una presa di coscienza di ciò che comporta essere al servizio del paziente, con tutto l carico di responsabilità legali e procedurali. Tra l’altro il ddl mette il becco anche su aspetti procedurali come il rinnovo delle cariche apicali degli ordini, introducendo il voto on line e altri dettagli nel completo arbitrio, demandando poi ai professionisti gli oneri della concreta attuazione e operatività».


Il testo del DDL Lorenzin è passato alla Affari Sociali già da giorni. Il retroscena sarebbe l’intervento della ministra Beatrice Lorenzin al congresso nazionale Fimmg, in svolgimento a Cagliari. La ministra ha sottolineato nel suo discorso ai medici di famiglia di aver subito pressioni e di voler fare ammenda su alcuni passaggi del disegno di legge che porta il suo nome e balla in Parlamento da quasi 4 anni.

Per la FnomCeo il testo va oltre «la reale esigenza di un adeguamento istituzionale, da tutti condiviso, per rappresentare di fatto l’introduzione di un primato della politica dei partiti sulle rappresentanze istituzionali della professione».

integrale su http://www.sanita24.ilsole24ore.com/art/in-parlamento/2017-10-04/ddl-lorenzin-strappo-fnomceo-usciamo-tavoli-chi-giova-imbarcare-professioni-senza-titoli-politica-non-ssn-163521.php?uuid=AEBMwieC&cmpid=nlqf

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